giovedì 6 marzo 2008

1. Solo dal popolo potrà nascere una nuova democrazia

Che lo si voglia riconoscere o meno, il modello su cui si è retta la civiltà nell’ultimo mezzo secolo, cioè dal boom economico del dopoguerra, sta crollando davanti ai nostri occhi. Una crisi globale, profonda, sta investendo tutti gli aspetti della società: dall’ambiente all’economia, dalla politica alla religione, dalla famiglia alla scuola, non uno dei punti di riferimento su cui ha finora poggiato l’esistenza umana sembra sfuggire a questa ondata di caos.

L’intero sistema consumista/capitalista occidentale che ci ha fatto comodo finché i paesi del G7 erano gli indiscussi dominatori del pianeta, ci si sta ora ritorcendo contro. Occorre intervenire in modo radicale e tempestivo per evitare il peggio: il superamento di quel fatidico punto di non ritorno che si fa ogni giorno più minacciosamente vicino.

Purtroppo le soluzioni finora proposte dai governanti sono solo miseri palliativi che si stanno rivelando totalmente inefficaci.

La prima questione è: quale futuro vogliamo offrire ai nostri figli? Riusciremo finalmente a trovare il coraggio per guardare in faccia la realtà e riconoscere che i bambini sono sempre più infelici, perchè li costringiamo a vivere un’esistenza sempre più snaturata che li rende ogni giorno più depressi e obesi? I bimbi dovrebbero crescere sani e forti passando le loro giornate a contatto con la terra, nei campi, nei boschi, le sere d’estate a guardare il cielo per imparare a conoscere le stelle, e quelle d’inverno accanto al fuoco ascoltare con meraviglia gli anziani che raccontano quelle storie di miti e di eroi che per millenni hanno formato le nuove generazioni. E invece crescono tra smog e cemento, dati in pasto ad un meccanismo alienante fatto di cibo spazzatura e sanguinosi videogiochi, in una società radicalmente individualista che gli indica come unico punto di riferimento, unico principio e obiettivo il denaro.

Il modello consumista/capitalista basato sull’affermazione dell’individuo altro non è che la legge della giungla verniciata di tecnologia: il più forte vince e il più debole soccombe. Competitività, libero mercato e globalizzazione rappresentano il catastrofico prodotto di un’interpretazione disonesta e sconsiderata del principio di libertà: i più forti (cioè i più scaltri, astuti, arroganti) diventano sempre più ricchi e potenti, mentre i più deboli (cioè i più miti e meno ambiziosi) sono sempre più in difficoltà, quando non addirittura in miseria. E questo avviene sia a livello di individui che di nazioni. La vera globalizzazione non dovrebbe essere economica ma culturale, per far vivere in armonia genti diverse abbattendo le barriere che dividono e aiutando a crescere chi ne ha bisogno. Riconoscendo finalmente che c’è UNA terra e UNA umanità!

E invece la logica del profitto ad ogni costo porta i cinesi a utilizzare materiali nocivi, sfruttare lavoratori privi di qualunque diritto, rispondendo con arroganza a qualunque rimostranza dei governi occidentali. Per di più rifornendosi di materie prime in paesi primitivi e violenti dove esportano grandi flussi di denaro (spesso trasformati in armi) e un modello antidemocratico che non tiene in nessuna considerazione il benessere della gente e la salute dell’ambiente.

Davanti a loro però i nostri politici per convenienza si prostrano inviando ossequiose delegazioni diplomatiche, mentre rifiutano vergognosamente di accogliere il Dalai Lama in visita nel nostro paese, che intanto affoga nella povertà e nell’immondizia.

2 commenti:

Geillis ha detto...

Su questo post sono d'accordissimo, basta vedere costa sta succedendo in questi giorni in Tibet, è una vergogna, un'infamia, alla quale va agggiunto lo sterminio di cani e gatti intorno a Pechino, per non farli vedere ai turisti: capisco che siano decisioni prese dal governo, e magari non tutto il popolo è d'accordo, ma insomma, mi pare che il mondo stia tornando in pieno medieEvo, invece di andare avanti torniamo verso un'epoca di barbarie, in spregio a qualsiasi coscienza etica e morale!

Per non parlare di questa Italietta imbecille popolata da imbecilli, certe volte mi vergogno del paese dove sono nata, volgarità, arroganza e prepotenza sembrano essere diventati i requisiti per sopravvivere, ma stiamo scherzando: mi sembra che il mondo attorno a me stia impazzendo, ma che esempio stiamo dando alle nuove generazioni? Basta vedere gli adolescenti di adesso per capire che stiamo andando verso un precipizio, e non vedo soluzioni...

Scusa lo sfogo, non volevo scrivere un libello con toni apocalittici, ma ogni tanto far uscire un po' di indignazione è salutare, e poi quando c'è ancora la forza di INDIGNARSI, significa che non ci è ancora assuefatti all'ORRORE.

Un abbraccio da Laura

Oleg Missikoff ha detto...

Laura, i commenti come il tuo mi danno la forza di procedere sul difficile cammino che ho scelto. E' vero, che esempio stiamo dando alle nuove generazioni? Un mondo senza ideali che si muove solo per convenienza come formerà i suoi giovani? Per fortuna siamo in tanti a pensarla così, è solo giunto il momento di far sentire la nostra voce.
Grazie e un abbraccio,
Oleg
P.S. se ne hai voglia puoi firmare la petizione all'indirizzo http://firmiamo.it/appello-agli-italiani